Vicofaro. Rifondazione toscana: no allo sgombero, ma non basta la solidarietà. Bisogna andare oltre
Non solo esprimiamo solidarietà e vicinanza, ma invitiamo tutta la Toscana a fare altrettanto. L’ordinanza di sgombero della parrocchia di Vicofaro a Pistoia è evidentemente frutto di una volontà precisa: distruggere quella esperienza di accoglienza, colpire chi l’ha portata avanti negli anni a cominciare da don Massimo Biancalani, e dare l “esempio”. E non ci si venga a dire, come sta facendo la destra in queste ore con in testa il sindaco di Pistoia e varii esultanti consiglieri regionali, che ci sono dei problemi igenico sanitari. Se essi persistono, andavano affrontati dalle pubbliche autorità in collaborazione con l’esperienza di Vicofaro, non stare inermi – nonostante le sollecitazioni giunte più volte dalla stessa comunità – per poi portare all’ordinanza di sgombero. Qui si evidenzia la strumentalizzazione. Certo, aggiungiamo, che lo strombazzare contro le soluzioni amministrativo giudiziarie che lederebbero il primato della politica non solo non si sono sentite in questo da caso, da destra, come invece viene fatto a reti unificate sui casi Santanché e Del Mastro, ma per i meloniani e destre varie, a cominciare dal sindaco di Pistoia, hanno strategicamente appunto agito – con sollecitazioni all’Asl – e non agito – non mettendo a disposizione sedi alternative o intervenendo per prevenire i problemi al fondo della relazione Asl che ha generato l’ordinanza – per raggiungere questo risultato. Chiediamo quindi con forza una solidarietà attiva a tutte le toscane e i toscani e qualora dovesse avvenire lo sgombero, di unirsi ai migranti che si ritroveranno semplicemente in mezzo ad una strada, fatto che – ottenuto il pezzo di carta per la sua prova “muscolare” – lascia la destra del tutto indifferente. Noi ci siamo e ci saremo.
Segreteria Regionale Rifondazione Comunista – Toscana
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