Home > Politica italiana > La nostra tv nemica della Pace

Una sola parola non si sente quasi più: Pace. Un obiettivo che si costruisce diminuendo le bombe e non aumentandole. 

Riassumiamo quello che si sente in tv quasi a reti e trasmissioni unificate.

1) I bambini uccisi dalle armi di Hamas sono stati trucidati, quelli sotto le bombe di Israele sono un danno collaterale, perché Tel Aviv ha diritto di difendersi. Che pericolo costituissero più di tremila neonati o giù di lì non lo domanda nessuno.

2) Palestinese è diventato sinonimo di terrorista, o nel migliore dei casi di fiancheggiatore dei miliziani. Quindi non si perda tempo a distinguerli e si paghino entrambi con la stessa moneta: missile e tritolo. Pazienza se ad ogni bombardamento, ad ogni famiglia spezzata, ad ogni abitazione distrutta, Hamas incrementa le sue truppe con i disperati a cui non resta null’altro che la vendetta.

3) Non facciamo l’errore di dividerci in tifosi dell’Atletico Gerusalemme o del Gaza City. Quando scende in campo l’Inter-nazionale delle bombe, c’è una squadra sola.

4) Chi parla di tregua umanitaria è un fesso. O un amico della Jihad.

5) Hamas sta perdendo, è accerchiata, hanno ucciso il capo, anzi tutti i capi e gli attendenti. Ma questa non ricorda la storia di Putin che ha il cancro, è già morto, l’hanno sostituito con un sosia?

6) Radiamo al suolo la Striscia prima che l’Islam rada al suolo l’Occidente. Vabbè, questa si commenta da sé. Ma se interessano i dettagli si può andare alla prossima manifestazione di Salvini.

7) Gli accordi di Oslo e i due popoli in due Stati non si sono mai concretizzati per un gioco del destino cinico e baro. Non c’entra niente, ovviamente, la destra ebraica che ha incoraggiato i coloni a impossessarsi con ogni mezzo della terra dei palestinesi.

8) Se Israele non compie la sua vendetta per la strage del 7 ottobre sarà annientata dai suoi nemici. Ma dopo una carneficina, di regola i massacrati diventano nuovi amici?

9) La sinistra sta con i terroristi. E pure questa si commenta da sola. Una sola parola, invece, non si sente quasi più: Pace.

Un obiettivo che si costruisce diminuendo le bombe e non aumentandole, a meno di non capire che questo è tutt’altro che un conflitto tradizionale tra nazioni, dove una vince e l’altra perde, in quanto Gaza non è uno Stato, ma una miccia per una parte enorme del pianeta.

02/11/2023

da La Notizia

di Gaetano Pedullà

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *