LA BOLIVIA SOSTIENE LA CAUSA DI GENOCIDIO CONTRO ISRAELE
LA BOLIVIA SOSTIENE LA CAUSA DI GENOCIDIO CONTRO ISRAELE
Il governo boliviano ha comunicato che sosterrà la causa intentata dal Sudafrica contro “Israele” davanti alla Corte Internazionale di Giustizia (CIJ) per genocidio che ha commesso a danno del popolo palestinese.
In una dichiarazione, il Ministero degli Esteri boliviano assicura che nazione sudamericana è impegnata nella pace e nella giustizia, è sottoscrittrice della Convenzione sul genocidio e riconosce che il Sudafrica ha fatto un passo storico nella difesa del popolo palestinese, riferisce Al Mayadeen.
Il documento ricorda inoltre che il 17 novembre 2023, Bolivia, Sudafrica, Bangladesh, Comore e Gibbuti hanno presentato al procuratore della Corte penale internazionale (CPI) una richiesta per indagare sulla situazione in Palestina.
Il Sudafrica il 29 dicembre ha intentato presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aja una causa contro Israele ai sensi della Convenzione sul genocidio per la situazione nella Striscia di Gaza, chiedendo alla corte di adottare misure provvisorie contro Tel Aviv. Le prime udienze sono state fissate per l’11 e il 12 gennaio.
Avvicinandosi la data dell’udienza il Ministero degli Esteri israeliano ha incaricato le sue ambasciate negli altri paesi di fare pressione su diplomatici e politici affinché rilascino dichiarazioni contro il deferimento di Israele da parte del Sudafrica presso la Corte Internazionale di Giustizia.
Il portale di informazione statunitense Axios ha rivelato questa notizia facendo riferimento ad una copia del telegramma al quale aveva avuto accesso.
Secondo il portale, il cablogramma, inviato dal dipartimento israeliano giovedì, illustra il piano di azioni diplomatiche di Tel Aviv in vista delle udienze presso la Corte Internazionale di Giustizia. Nel cablogramma si legge che occorre fare pressione internazionale sulla corte in modo che non proibisca a Israele di condurre operazioni militari nell’enclave.
Alle ambasciate israeliane presenti negli stati esteri è stato chiesto di chiedere ai diplomatici e ai politici ai più alti livelli di “riconoscere pubblicamente” che Tel Aviv sta lavorando per aumentare gli aiuti umanitari a Gaza e ridurre al minimo i danni ai civili nell’enclave.
“Gli ambasciatori israeliani sono stati anche incaricati di lavorare urgentemente per ottenere tali dichiarazioni prima delle udienze in tribunale. Il Primo Ministro di Israele Benjamin Netanyahu invierà le stesse lettere a dozzine di leader mondiali”, riferisce Axios.
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