Diga di Kajovka: tutti sapevano ma hanno chiuso gli occhi
Tutti adesso si preoccupano delle conseguenze sull’ambiente causate dalla distruzione della centrale idroelettrica di Kajovka compiuta con molta probabilità dall’esercito ucraino ma quando da parte russa veniva denunciato l’intenzione di Kiev di attaccare la diga tutti, come al solito, si sono girati dall’altra parte facendo finta di nulla.
I nostri mezzi di informazione denunciano, giustamente, che la rottura della diga di Kajovka sta producendo un enorme danno ambientale, ma le avvisaglie c’erano tutte. Coloro che oggi si strappano le vesti per gli effetti sull’ambiente causati dall’attacco ucraino alla diga fino a due giorni fa si sono girati dall’altra parte ignorando le avvertenze che giungevano dalla Federazione Russa e dalle dichiarazioni di importanti esponenti militari ucraini. Le solite lacrime di coccodrillo che mi hanno da tempo stancato.
Il 21 ottobre 2022 il Rappresentante Permanente della Russia presso l’ONU, Vasily Nebenzya, ha scritto al Segretario Generale e al Presidente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU una lettera in cui denunciava l’intento di Kiev di attaccare e distruggere la diga. Silenzio totale.
Nel dicembre 2022 in un articolo del Washington Post Andrey Kovalchuk, Generale delle Forze Armate dell’Ucraina, affermava che tra le opzioni ucraine per impedire il rifornimento delle truppe russe c’era anche l’attacco alla diga che avrebbe compromesso l’accesso alla strada usata da Mosca per i rifornimenti. Aggiunge che l’esercito ucraino aveva anche fatto un test per valutare la sua distruzione. Silenzio totale.
Adesso gli ucraini, perché loro sono stati ad attaccare la diga, e chiunque abbia un poco di sale in zucca e non viva solo delle veline ucraine, sa , la hanno distrutta e tutti a preoccuparsi dei danni che ha causato alle persone ed all’ambiente. Ma si sa, quando Mosca denuncia un possibile attacco terroristico, non gli si crede perché i russi sono dei mentitori seriali mentre gli ucraini sono i soli portatori sani di verità.
Le conseguenze sono drammatiche: cinque persone sono morte, sessanta sono ospedalizzate oltre gli incalcolabili danni all’ambiente.
Attualmente negli ospedali della regione sono ricoverate 60 persone, che stanno ricevendo assistenza medica, principalmente per ipotermia e malattie acute, secondo le autorità locali.
Le inondazioni a causa della rottura della diga hanno causato danni a più di 14.000 case in 15 località della provincia di Jersón e hanno causato l’evacuazione di 4.500 persone.
Siccome gli ucraini sono i buoni per certificarne la veridicità hanno pensato di lanciare qualche missile contro un punto di evacuazione per i civili in una città della provincia russa di Jerson, provocando due morti, tra cui una donna incinta, ha detto il governatore ad interim della regione, Vladimir Saldo.
Altre due persone sono rimaste ferite. “Il bombardamento è stato intenzionale, hanno sparato specificamente ai civili”, ha denunciato il funzionario.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info