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Ci presenteremo alle elezioni regionali per un’alternativa a Giani, al PD e alle destre.

Ci presenteremo alle elezioni regionali

Ci presenteremo alle elezioni regionali, tenuta oggi giovedì 6 marzo una conferenza stampa: ci appelliamo per costruire un coalizione larga con discriminante il no alla guerra e alla sua economia che sacrifica lavoro, sanità, welfare e ambiente. Lavoreremo quindi per un’alternativa a Giani, al PD e alle destre.

Saremo presenti alle elezioni regionali in Toscana perché riteniamo sia una scelta irrinunciabile. L’allagamento della forbice sociale, le gravi vertenze aziendali, i disastri ambientali , la mancanza di alloggi per chi vive dei proprio lavoro, la drastica riduzione di sanità pubblica per chi non può permettersi quella privata chiedono un cambio di governo.

Dall’ultima tornata elettorale regionale è cambiato il mondo e siamo entrati in una fase nuova.
Il rischio di terza guerra mondiale, la scelta trasversale del centro destra e centro sinistra di non adoperarsi per costruire ponti di pace in Ucraina e il colpevole silenzio dei governanti nell’accettare il genocidio di bambini, donne, anziani oltre a uomini civili che giorno dopo giorno si sta consumando in Palestina stanno plasmando una nuova Europa basata su una economia di guerra, distruttrice dello stato sociale e affamatrice della popolazione più fragile.
Il no alla guerra e alla sua economia è quindi una discriminante. Essa riguarda tutte e tutti molto da vicino, anche le toscane e i toscani: per sostenere la corsa al riarmo il Governo Italiano, come quelli europei fino ai governatori regionali, accettano di distruggere quel che rimane del welfare che abbiamo conosciuto, mettere sotto scacco il diritto ad un lavoro dignitoso e non precario, ad una casa, ad una sanità universale e efficace. In questa corsa alla guerra, alle guerre, le poche risorse fuori dai vincoli di bilancio sono destinate all’aumento alle spese militari e alla realizzazione di nuove basi militari, come a Pontedera e Firenze

Se non sono significative le differenze tra centro destra e centro sinistra la partita è fra chi questo tipo di economia e società sostiene e chi la contrasta. Noi siamo fra questi ultimi.
Chiediamo quindi di fare una scelta di campo, no alle spese militari, sì alla sanità; no alle basi militari, sì a sanità, welfare, scuola e casa. Altrimenti le fallimentari politiche di Giani in Toscana da tutti i punti di vista, molto simili a quelle della destra ove governa altre regioni, non solo saranno riproposte ma subiranno un accelerazione.
Per questo non proponiamo primarie nominalistiche vocate solo alla visibilità mediatica e non al cambio dei programmi, in una logica di mera alternanza di potere, ma la presentazione di una coalizione di alternativa alle politiche devastanti di questi anni, che ora ci portano a convivere con la guerra sempre più vicina a noi.

Lavoreremo per la costruzione di una compagine di alternativa larga, inclusiva, plurale che abbia in questa necessità di svolta il suo comune denominatore. Lo faremo proponendo anche scelte programmatiche assolutamente coerenti con una società solidale, di pace, rispettosa dei diritti di uomini e donne: dal reddito regionale di cittadinanza, alla rivisitazione organizzativa-istituzionale delle ASL con una diminuzione delle lise di attesa, per un programma straordinario per alloggi a famiglie che non possono accedere al mercato immobiliare impazzito, e il ritorno dell’urbanistica alla sua vocazione sociale per abbattere la speculazione, per il rispetto dei territori e delle popolazioni che vi abitano, contrastando i nuovi grandi impianti di pale eoliche e pannelli solari che devastano l’ambiente bensì con proposte che non eludano lo sviluppo effettivo delle rinnovabili (altro che rigassificatore, Piombino docet), nonché opere di bonifica e controllo per evitare alluvioni e smottamenti, per il no alla proliferazione delle basi militari e – nell’ambito del No alla Nato – perché si riprenda la battaglia per la conversione a usi civili della base di Camp Darby, senza dimenticare proposte sul rilancio produttivo e occupazionale, a partire dal sostegno alle proposte della GKN.

Noi ci saremo quindi, anche i risultati significativi delle liste civiche delle scorse amministrative (Firenze, Empoli, borgo san Lorenzo, Campi Bisenzio, Rosignano, Piombino, Pisa, Poggibonsi, Massa, Carrara, Portoferraio, per citare le principali) chiedono di andare avanti su questo percorso: in Toscana cresce la consapevolezza della necessità di una svolta radicale e, lo ripetiamo, partire dal no alla guerra, no all’Europa di guerra, no al piano euopeo ReAm Europe proposto da Ursula Von DerLeyn, no alla NATO, perché le guerre portano a guerre e colpiscono principalmente la popolazione civile innocente e distruggono i diritti sociali di cittadinanza sottraendo al welfare tutte le risorse indispensabili.

Insieme a queste e altre vaste realtà di forse sociali e politiche, liste civiche e movimenti proponiamo di dare continuità e sviluppare le esperienze di alternativa che la società toscana chiede.

Segreteria regionale Rifondazione Comunista della Toscana

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