Violenza di genere
La Federazione di Grosseto del Partito della Rifondazione Comunista sente la necessità di esprimersi in merito alla vicenda di Giulia Cecchettin, ultimo caso di femminicidio che realisticamente non rimarrà tale visto il ritmo con cui questi crimini si susseguono dall’inizio dell’anno (siamo già a 105).
La Federazione di Grosseto del Partito della Rifondazione Comunista sente la necessità di esprimersi in merito alla vicenda di Giulia Cecchettin, ultimo caso di femminicidio che realisticamente non rimarrà tale visto il ritmo con cui questi crimini si susseguono dall’inizio dell’anno (siamo già a 105).
Però questa volta ci rendiamo conto che questo orribile episodio ha fatto più clamore dei precedenti.
Probabilmente perché la misura è colma ma anche perché nell’immaginario collettivo in quei giorni di attesa cercavamo di mentire a noi stessi volendo a tutti i costi tenere accesa una (vana) speranza. Questa nostra esternazione si aggiunge alle tante altre che in questi giorni stiamo leggendo, ma riteniamo che questa volta non debba assolutamente esserci un calo d’interesse fino al prossimo caso perché ci auguriamo che tutti debbano fare una riflessione profonda.
Perché se è vero che esiste una responsabilità penale individuale essa va sempre collocata in una sfera sociale, culturale ed educativa che tutti dobbiamo sentire nostra. Gli uomini che si comportano così sono il risultato di quello che abbiamo insegnato loro a essere. Sono quello che diventano quando la politica chiama “porcheria” un disegno di legge per portare l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, come riporta Fanpage.
Oppure quando ci si astiene dal voto per aderire alla Convenzione di Istanbul, cioè il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne, perché individua le radici della violenza nella disuguaglianza strutturale tra uomini e donne.
Dobbiamo combattere questa mascolinità tossica, dobbiamo pretendere la creazione di un’educazione all’intimità, al consenso e al rispetto della libertà. E, allo stesso tempo, avere il coraggio di parlare, sempre, dove vediamo misoginia o sessismo: dimostrare di non essere parte del problema agendo per esserne la soluzione.
Il film della Cortellesi sta avendo un grande successo, interroghiamoci sul perché. Perché usciamo dal cinema con il cuore gonfio di commozione, ma anche con il senso di colpa per la sua tragica attualità
Perché usciamo dal cinema con il cuore gonfio di commozione, ma anche con la necessità di riflettere per la sua tragica attualità. Invitiamo tutte e tutti i militanti del partito a partecipare a tutte le iniziative pubbliche e alla manifestazioni che vogliono sensibilizzare sul tema.