Nube nera a Piombino. Quando il sindaco farà qualcosa?
Le immagini della nube nera che ha invaso via Portovecchio fanno salire una rabbia incontenibile. Non solo perché pretendiamo rispetto, come città e cittadini, ma perché adesso ci aspettiamo risposte chiare da tutti: Comune, ARPAT, ASL e azienda.
Una rabbia che sale tanto più forte quanto perché l’interrogazione che abbiamo posto in consiglio comunale all’assessora Bezzini – alla quale chiedevamo ragguagli e documenti sulle demolizioni – è datata soltanto 3 luglio: neanche tre settimane e siamo costretti ad assistere ad un attentato alla salute dei cittadini di questa portata.
Eppure alle nostre legittime domande ci è stato riposto con una leziosa spiegazione sulla non conformità della nostra interrogazione e che se volevamo i documenti saremmo dovuti andarceli a prendere. Non solo: ma negando qualsiasi autorità da parte del Comune sul contratto privatistico che lega JSW all’azienda che sta conducendo le demolizioni, ci viene spiegato che sono stati addirittura implementate – con l’uso di tecnologie d’avanguardia – le strumentazioni contro i “polveroni” delle demolizioni. Beh è evidente che o questa “nuova” tecnologia è già obsoleta o che non viene usata, dato che la nube di polveri si è estesa per centinaia di metri sommergendo case e strade.
Ora: dato che non è la prima volta che ciò avviene, ci chiediamo cosa stia aspettando il comune a convocare l’azienda – o convocarla davanti al Prefetto -e chiedere con fermezza il rispetto delle norme: il Sindaco deve tutelare la salute dei suoi cittadini, e questa missione deve sopravanzare rispetto ad ogni tipo di affare di qualunque tipo.
È ora che il Comune, il Sindaco e l’Assessore si facciano sentire e che obblighino l’azienda a lavorare in un quadro di conformità.
Che facciamo? Ci giriamo dall’altra parte – nella più rodata tradizione di questo paese – fino al prossimo disastro?
Circolo e Gruppo consiliare Rifondazione Comunista Piombino